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Storia della città in breve

Castello Normanno-Svevo

Il primo insediamento ha  origine nel 2000 a.c. nell'attuale Piazza S. Pietro, all'estremità della città vecchia ma, per quel che si conosce, solo nel IV secolo a.c. la popolazione si organizza in un villaggio difeso da mura, chiamato Barion, che sviluppa le proprie attività commerciali con l'Oriente mediterraneo.

Nel I secolo d.c. diventa un municipio romano col nome di Bari e nel 109 d.c. è attraversato dalla via Traiana.

Caduto l'Impero Romano d'Occidente nel 476 la città viene invasa da varie popolazioni, tra cui hanno la meglio i Longobardi.

Per circa 30 anni, nell'800 d.c., precisamente tra l'847 e l'871, sono gli arabi a conquistare Bari, che ne fanno un emirato.

Qualche anno dopo, siamo nell'876, la città viene eletta a capitale dei bizantini in Italia, sotto l'Impero Romano d'Oriente sino a quando, giunti nell'anno 1071, è la volta dei Normanni

a conquistare la città da cui, nel 1095, partiranno le crociate.

Con l'avvento di Federico di Svevia che, nel 1233, ordina di dare inizio ai lavori di restauro del castello, Bari perde molta della sua autonomia. 

Con il passaggio di tutta l'Italia meridionale sotto il dominio degli Angioini, nel 1268, la popolazione barese è costretta a subire una tassazione molto pesante da Carlo d'Angiò.

La città vive, invece, un periodo di splendore, di felicità, agli inizi del 1500 grazie ad Isabella d'Aragona ed a sua figlia Bona Sforza ma, dal 1600, sono gli spagnoli a governare la città, provocando carestie e, di conseguenza, insurrezioni che sfociano in azioni spesso violente.

Nel 1806, sotto il dominio dei Francesi, Bari diviene capoluogo di provincia e, nel 1813, Gioacchino Murat ordina la costruzione della città nuova, il quartiere che prenderà il suo nome.

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